IL PRESEPE

IL PRESEPE

Il termine deriva dal latino praesaepe, che significa greppia, mangiatoia, e che ben descrive, secondo la tradizione dei Vangeli, il luogo della nascita di Gesù.

La più antica raffigurazione della Vergine con Gesù Bambino è rappresentata nelle Catacombe di Priscilla, sulla Via Salaria a Roma, dipinta da un ignoto artista del III secolo. La tradizione pittorica di raffigurare la Natività fu seguita poi dalla rappresentazione tridimensionale, allestita in occasione delle festività natalizie, ossia a ciò che comunemente si intende oggi con il termine “presepe”.

La tradizione del presepe ha origini medioevali. Questa usanza, infatti, nasce all’epoca di San Francesco d’Assisi che, nel 1223, rientrato dalla Palestina, realizzò a Greccio la prima rappresentazione della Natività.

Il primo presepe scolpito di cui si ha notizia è quello conservato nella Basilica di Santo Stefano di Bologna, mentre il più antico, composto da singole statue ad altorilievo, è quello  di Santa Maria Maggiore a Roma, che risale al 1289.

Molti dettagli della rappresentazione del presepe hanno un significato simbolico, come il manto della Vergine, solitamente di colore azzurro, a indicare il cielo, mentre San Giuseppe ha in genere un manto modesto e semplice, a rappresentare l’umiltà; il bue e l’asinello, raffigurano, secondo la lettura di un’antica profezia del profeta Isaia, gli ebrei (il bue) e i pagani (l’asino), e anche la grotta, importante immagine cosmica, simboleggia il luogo dove si trovano le acque primordiali che determinano la nascita e rinascita ad una nuova vita.

La predisposizione delle statuine e la scelta dei personaggi pare riferirsi, secondo alcuni studiosi, alla tradizione dei Lari, gli antenati defunti che, secondo le usanze romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Venivano rappresentati da statuette in argilla o in cera e, durante il solstizio d’inverno, intorno al 20 dicembre, le statuine dei Lari erano collocate in apposite nicchie. Nella vigilia della festa, la famiglia si riuniva per chiedere protezione, lasciando ciotole di cibo e, il mattino seguente, i bambini trovavano, al posto delle ciotole, dolci e doni, portati, secondo la credenza, dai loro avi.

Tra i più famosi, oltre a quello di Napoli e quello vivente di Matera, ricordiamo quello di Cesenatico, allestito sulle barche, quello di Laveno Mombello, immerso nelle acque del lago Maggiore, il presepe di Massa Martana, composto da statue a grandezza naturale in ghiaccio, e quello di Olmeto, fatto di pasta di pane.

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