Pillole gastronomiche: l’insalata russa

Pillole gastronomiche: l’insalata russa

Le sue origini sono controverse: ma, che sia stata creata nell’ottocento da un cuoco di casa Savoia, in occasione di una visita di notabili russi, o in Russia, nelle cucine dell’Hermitage, da un ristoratore russo di origini Francesi, o addirittura portata in Francia nel 1500 da Caterina de’ Medici, l’insalata russa è per tradizione uno degli antipasti più graditi e più serviti nei pranzi delle feste in Piemonte, e anzi la regina degli antipasti piemontesi.

Pare che la versione originale del piatto fosse particolarmente ricca di ingredienti raffinati e ricercati come il caviale, l’astice, l’aragosta ed il tartufo; solo successivamente, diffondendosi tra la gente comune, si utilizzarono alimenti più economici e comunemente reperibili, diventando così un piatto alla portata di tutti.

Come per altre pietanze esistono molte ricette di insalata russa che variano da regione a regione e da famiglia a famiglia.

La più utilizzata dalle cuoche di casa piemontesi prevede l’utilizzo di verdure tagliate a piccoli pezzi e lessate al dente, solitamente carote, patate e piselli, alle quali si aggiunge, una volta raffreddate, giardiniera tritata, tonno sott’olio e, volendo, qualche cappero sminuzzato.

Si condisce con maionese, possibilmente fatta in casa, si mescola bene il tutto, si dispone a cupola su un piatto da portata, si spalma con altra maionese e si decora con olive, fettine di uova sode e striscioline di giardiniera.

L’esperienza insegna a dosare le quantità in modo da ottenere il giusto equilibrio non soltanto tra i gusti dei vari ingredienti, ma anche tra le loro diverse consistenze e, perché no, tra i loro colori, per soddisfare oltre che il palato anche la vista.

Condividi questo post

Lascia un commento