Lungo il corso del Canale Cavour – Parte seconda (Chivasso e Verolengo)

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Lungo il corso del Canale Cavour – Parte seconda (Chivasso e Verolengo)

Inizia il viaggio

Il Canale attraversa tutta la parte piemontese della Pianura Padana da ovest ad est. Immaginiamo ora di organizzarci una bella vacanza, seguendone il tracciato. Lascio al lettore la scelta del mezzo con cui fare il tour. Mi limiterò semplicemente a sottolineare alcune notizie storiche, a dare rilievo ai monumenti e alle opere di maggiore interesse e alle produzioni enogastronomiche che si potranno gustare lungo il tragitto, con qualche sconfinamento nei dintorni, dove – a mio modesto parere – è interessante recarsi.

Iniziamo con la città di Chivasso, luogo dove inizia il canale e il nostro viaggio.

Chivasso, la storia

Le prime popolazioni ad insediarsi dove ora sorge la città furono i Salassi e i Galli Cisalpini, tra il VIII e il II secolo a. C. I Romani, nel II sec. a.C., fondarono poi una colonia su quella che era la Via Gallica. Il toponimo della città è documentato come Clavasium, che significa “luogo fronteggiante la collina”. La città fu dominata prima dagli Alemarici, poi dai Palelopi di Bisanzio (Marchesato del Monferrato), fu annessa nel XIII secolo ai Savoia, per cadere poi in mano dei Francesi, e tornare nel 1815 (Congresso di Vienna) nuovamente sotto i Savoia.

Cartello indicatore in cui vengono elencate le specialità di Chivasso. Autore: Pmk58. Licenza CC 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.it)

La Via Francigena e altri notabilia

Da Chivasso, costeggiando il canale, in direzione di Castelrosso, Torrazza e Saluggia, passa la Via Francigena, una delle vie di comunicazione che, nel medioevo, collegava – attraverso le Alpi – la Francia con Roma e il sud dell’Italia dove i pellegrini e i crociati potevano imbarcarsi per la Terra Santa. Di particolare interesse il menhir (VII/VI sec. a C.) alto ben 4 metri, in Piazza d’Armi, racchiuso in una teca di cristallo, simile a quelli rinvenuti a Mazzè e a Lugnacco, la cui collocazione originale è purtroppo sconosciuta.

Particolare interesse rivestono gli edifici religiosi: il Duomo (XV sec.), la chiesa di Santa Maria degli Angeli (XVII sec.), che conserva quadri del ‘700 del pittore locale G. Battista Grassi, gruppi scultorei lignei di C. Giuseppe Pluralità (inizio ‘700) e un crocifisso ligneo medioevale, la chiesa di S. Antonio dell’Ospedale Maggiore (XIII sec.); i palazzi storici, tra cui la torre ottagonale (XII sec.), numerosi palazzi del centro storico costruiti tra il XVII e il XVIII sec. e il Palazzo Santa Chiara, oggi sede del Municipio. Chiaramente, da non perdere, l’edificio, nei pressi del corso d’acqua, che contiene le paratoie del Canale Cavour.

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Torre Ottagonale nel centro di Chivasso XII sec. Autore: Pmk58. Licenza: CC 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.it

Molto gradevoli i portici del centro, dove in uno dei locali potrete gustare i nocciolini, dolci tipici di Chivasso a base di meringa e nocciole piemontesi, da gustare con un buon bicchiere di passito o di erbaluce.


Altre tappe del viaggio:

Parte 1 (Storia) – Parte 3 (Saluggia, Lamporo, Livorno Ferraris)

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