[La Lente di Scanca] L’infinito
«Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, …………………..
……………………………….. Così tra questa
immensità [2] s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.»
Ho preso spunto per questa galleria fotografica da “L’Infinito” di Leopardi.
L’infinito, lo vedo come una meta, un’incognita, un punto di approdo, una paura o una speranza.
L’infinito come quiete scrutando l’orizzonte, o ammirando un cielo azzurro o il mare che nasconde i confini.
L’infinito, la nebbia in pianura dove non vedi oltre la coltre, ma vale sempre la pena attraversala.
Ma, per terminare in maniera più leggera, l’infinito è anche un simbolo sulla messa a fuoco degli obbiettivi fotografici.
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