Il Carnevale di Venezia
In tutte le città e i piccoli centri, in modi e tempi diversi, si festeggia il carnevale, ultimo momento prima dell’austerità quaresimale, in cui ci si rimpinza di ghiottonerie e si dà spazio al divertimento e allo scherzo.
In Italia il carnevale più conosciuto a livello internazionale è quello di Venezia. E’ una festa molto antica: se ne parla, infatti, in alcuni documenti della Serenissima fin dall’inizio del primo millennio.
L’usanza dei festeggiamenti di questo periodo pare risalga alla necessità della Repubblica di Venezia di concedere al popolo – e soprattutto alle classi più povere – un periodo di festeggiamenti sfrenati in cui, grazie all’anonimato dato dall’uso delle maschere e dei travestimenti, si cancellavano apparentemente le divisioni sociali ed era concesso oltrepassare i limiti rigidi della morale, imposti dalle regole e dalle leggi della Serenissima.
Il Carnevale di Venezia si apre con la storica Festa Veneziana sull’acqua in cui il Rio di Cannaregio diventa il luogo privilegiato di una sfilata in maschera sulle gondole.
Con l’usanza sempre più diffusa dei travestimenti per il Carnevale, a Venezia nacque dal nulla e si sviluppò gradualmente un vero e proprio commercio di maschere e costumi. A partire dal 1271, vi sono notizie di produzione di maschere, scuole e tecniche per la loro realizzazione, con l’utilizzo di materiali quali argilla, cartapesta, gesso e garza. Dopo la fase di fabbricazione dei modelli, si terminava l’opera colorandola e arricchendola di particolari come disegni, ricami, perline, piumaggi. I cosiddetti mascareri, che divennero veri e propri artigiani realizzando maschere di fogge e fatture sempre più ricche e sofisticate, vennero riconosciuti ufficialmente come mestiere con uno statuto del 10 aprile 1436, conservato nell’Archivio di Stato di Venezia.
Un evento importante, oltre alla festa delle Marie, è il “volo dell’angelo”. In un’edizione della metà del 1500 del carnevale veneziano, si racconta che un giovane acrobata turco camminò – con il solo aiuto di un bilanciere – su una corda che univa il campanile di San Marco al Palazzo Ducale. L’impresa riscosse grande stupore e successo e, a richiesta, l’avvenimento venne programmato ogni anno all’interno dei festeggiamenti del carnevale, prendendo, appunto, il nome di volo dell’angelo.
Alla fine del 1700, con la caduta della Repubblica di Venezia e l’occupazione francese di Napoleone e con quella successiva austriaca, nel centro storico la lunghissima tradizione del carnevale fu interrotta per timore di ribellioni e disordini da parte della popolazione. Solo nel 1979, quasi due secoli dopo, furono ripresi i festeggiamenti del Carnevale, grazie all’iniziativa e all’impegno di alcune associazioni di cittadini e al contributo logistico ed economico del Comune di Venezia, del Teatro la Fenice, della Biennale di Venezia e degli enti turistici.
Si ringrazia per le immagini il fotografo Giuseppe Scancarello.
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