Pillole gastronoimiche: La cuchela di nonna Carla

Pillole gastronoimiche: La cuchela di nonna Carla

La cuchela è un saporito piatto della festa tipico della Val d’Ossola, caratterizzato da una particolare modalità di cottura.
A parlarmene è stata nonna Carla, una simpatica, e a me molto cara, signora originaria di quelle zone.

Nonna Carla racconta che la cuchela veniva servita ai pranzi di nozze. Ai suoi tempi si facevano in casa, offrendo agli ospiti le pietanze più tradizionali e golose; ora lei la cucina volentieri e con amore per figli e nipoti che gradiscono sempre chiedendo il bis; pazienza se è un po’ troppo ricca di calorie, tanto non si mangia certo tutti i giorni.

È infatti un piatto ricco e conviviale, da gustare in compagnia di parenti e amici magari in un piovoso giorno di festa, quando il tempo a disposizione è maggiore e ci si attarda volentieri intorno al tavolo imbandito ad ascoltare i racconti dei tempi passati.

Gli ingredienti, come per quasi tutte le ricette della tradizione, possono variare da famiglia a famiglia. Quelli che usa nonna Carla sono:
Patate (una varietà compatta e resistente in cottura);
Carote;
Fagiolini (se molto grossi appena sbollentati);
Pancetta;
Salamini;
Burro (possibilmente di montagna);

In un tegame di ghisa ben oliato disporre a strati le verdure, patate, carote e fagiolini, tagliate a “pezzettoni”, intervallare con cubetti di pancetta, piccoli salamini, fiocchi di burro e salare leggermente.
Coprire con un coperchio pesante e cuocere per qualche minuto a fuoco vivo, poi continuare la cottura lentamente per circa due ore senza mai rimescolare, né alzare il coperchio durante la cottura.
A cottura ultimata capovolgere la preparazione in una terrina, in modo che il condimento insaporisca ogni strato e servire caldo.

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